Il 29 maggio fu il giorno dell’esodo, tanti di noi se ne
andarono, temporaneamente, dalle proprie case in cerca di un riparo sicuro dal
mostro…
Anche noi ci allontanammo e con noi vennero varie cose tra
le quali un libro che ci accompagnò per un lungo periodo durante il nostro
esilio volontario.
Il libro era Dinotopia.
Racconta di un viaggio intrapreso da padre e figlio che,
superstiti da un naufragio, si ritrovano su di un’isola sconosciuta dove vivono
esseri umani e dinosauri in perfetta armonia.
Tra le altre cose portate con noi c’era anche una grande
coperta imbottita, piuttosto malconcia ma ancora morbida, che pensammo di usare
come tappeto sull’erba.
Tappeto più libro … ecco fatto!
Ogni pomeriggio, quando il caldo ancora lo permetteva, ci
sdraiavamo all’ombra degli alberi sulla nostra copertona ed io leggevo ad alta voce qualche
pagina di questo incredibile racconto ai bambini, che ci portava lontano anni luce dalla nostra
realtà, anche se solo per qualche istante.
Ai bambini piaceva molto: innamorati dei dinosauri, con una trama
interessante e dei bellissimi disegni che lo arricchivano, mi chiedevano
insistentemente di andare avanti; era diventato il nostro momento, uno dei
pochi da ricordare con serenità in quelle giornate convulse, fatte di paura, di
pianto silenzioso, di incredulità per tutto quello che era accaduto …
La frase che mi è rimasta impressa dal libro e che ancora
ogni tanto mi torna alla mente è quella che gli abitanti di Dinotopia
utilizzavano come saluto, che racchiude in sé l’atteggiamento fisico e mentale
di un popolo devoto all’equilibrio con la vita, utopia delle utopie; questo saluto nomina
due fondamentali della vita, il respiro e la pace che a noi erano state tolte dall'orribile mostro e ancora, purtroppo, stentano a
ritornare.
“RESPIRA A FONDO, CERCA PACE"
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