i grandi e i piccoli danni

In quei giorni, dopo il primo terremoto, decidemmo di fare un giro nei paesi vicini per vedere con i nostri occhi quello che era successo.
Girovagando per le campagne scoprivamo vecchi casolari abbandonati parzialmente crollati, capannoni "datati" in cui avevano ceduto tetti e tettoie, tende e camper di chi, come noi, non si sentiva più al sicuro in casa propria.
Pian piano ci siamo avvicinati a San Felice, uno dei centri maggiormente colpiti da quel sisma.
E' difficile spiegare l'incredulità che si prova davanti a certe immagini, ma vederle dal vivo, che ti entrano dentro è veramente dura, col dubbio che ogni momento sia quello buono per un'altra scossa ...
E' commovente invece sentire come le persone, anche quelle mai incontrate prima, si sentano più vicine, ci si scambia esperienze, impressioni, paure, per non sentirsi soli ad affrontare tutto questo puttiferio ...
Questi erano i grandi danni.

A casa nostra i problemi erano al primo piano, che richiedeva di lavori notevoli tanto che avevamo già cominciato a pensare di abbassare la casa per rendarla più sicura, ma c'era stato anche il crollo di una tettoia, fortunatamente riparabile in poco tempo.
Questi erano i piccoli danni.